LAPIDE AL GEN. PASQUALE PRESTISIMONE
Tenente Colonnello
PASQUALE PRESTISIMONE
fu Salvatore e fu Maria Cavallaro, da Cefalù (Palermo)
132° reggimento fanteria carrista, comandante del IX battaglione carri M
Comandante di battaglione carri M 13/40, vinta l’accanita resistenza di due reggimenti organizzati
saldamente a difesa, con slancio e coraggio mirabili proseguiva l’attacco e, sotto intenso fuoco,
superando vasti campi minati, alla testa dei suoi carri riusciva a penetrare in altro caposaldo
tenacemente difeso da una divisione Si lanciava quindi, benché già più volte ferito, contro l’artiglieria
avversaria fino alle minime distanze e malgrado che il suo carro fosse stato seriamente danneggiato.
Per non sacrificare l’equipaggio lo faceva discendere dal carro stesso ed ancora non domo, da solo,
continuava l’impari lotta finché, ferito per la nona volta, cadeva sul suo carro frantumato. Eroico
comandante che ha saputo vincere e sacrificarsi per tenere alto l’onore delle armi italiane. Rugbet el
Atasc – Bir Hacheim (Africa Settentrionale), 27 maggio 1942.
Note biografiche
Arruolatosi volontario a soli 18 anni come allievo ufficiale nell’81° fanteria, venne nominato sottotenente nel
febbraio 1914. Congedato dal 7° fanteria dove prestò servizio di prima nomina, venne richiamato per
mobilitazione nell’aprile 1915 e dal maggio successivo partecipò alla prima guerra mondiale, prima col 6°
fanteria e poi, passato effettivo e promosso tenente, col 5° reggimento della brigata “Aosta”. Promosso
capitano nel 1918, al comando della 3a compagnia si distinse a Col della Berretta e a Monte Valderoa, dove
rimase ferito gravemente. Trasferito in Tripolitania nel 1921, rimpatriò nel 1923 e dopo aver prestato servizio
presso il Distretto Militare di Monza, passò all’8° fanteria, al 222° e infine al 24° reggimento dove fu promosso
maggiore nel 1937. Tenente colonnello nel febbraio 1941, fu trasferito a domanda nella specialità̀ carristi ed
assegnato al 132° reggimento fanteria carristi della divisione “Ariete” allora in Africa Settentrionale.
Raggiunto il reggimento in volo il 16 gennaio 1942, assunse il comando del IX battaglione carri M 13/40 e,
dopo i combattimenti di Scleidina, fu il primo a rientrare in Bengasi. Ferito ancora gravemente nell’ultima fase
dell’attacco a Bir Hacheim, il suo comportamento fu ammirato dallo stesso avversario. Rimpatriò nel maggio
1945 e l’anno dopo fu collocato nella riserva e nominato generale di brigata. Eletto consigliere comunale, fu
assessore nell’amministrazione di Cefalù e senatore nella 2a legislatura della Repubblica. Morì a Cefalù̀ il 28
maggio 1958.
Ulteriori ricompense: M.A.V.M. (Monte Valderoa, ottobre 1918); C.G.V.M. (El Mechili – Segnali Nor