Nato da Giuseppe e Santina Gambero, contadini, già defunti al momento della sua cattura, era stato richiamato alle armi allo scoppio della seconda guerra mondiale, destinato al fronte albanese. Dopo l’8 settembre 1943 riuscì a sottrarsi alla cattura e a rientrare in Italia, a Volpedo. Nell’inverno ’44, raggiunse le formazioni partigiane che presidiavano la Val Curone e col nome di battaglia “Carrista” fu operativo nella Brigata Arzani, Divisione Pinan Cichero, VI Zona Operativa Ligure.

Per evitare ritorsioni contro i civili, senza esitazione alcuna, il gruppo di partigiani si consegna. Sergio e “Carrista” sono immediatamente fucilati, i loro corpi gettati all’ingresso della frazione, in un fosso sul retro della cappelletta locale, dove rimarranno insepolti fino alla partenza delle truppe tedesche.