Monumento del 20° Battaglione carri “M.A. Riccardo Pentimalli” sito nella caserma “M.O. Pasquale Capone” di Persano (SA)

Ideato e fatto realizzare nel 2007 dal Magg. Angelo Minelli Comandante del 31° Btg. Carri “M.O. Alberto Andreani”(in seguito Generale Comandante della Scuola di Cavalleria)

Generale artiglieria Riccardo Pentimalli, medaglia d’argento al valor militare a vivente, nato a Palmi il 29 febbraio 1884, deceduto a Venezia il 23 maggio 1953

Motivazione della medaglia d’argento

Comandante della 32ª Divisione fanteria “Marche”, nel marzo 1941 con un raggruppamento formato dalla sua divisione, dal gruppo carri della 131ª Divisione corazzata “Centauro” e da reparti di “camicie nere”, ottenne lo sfondamento del fronte jugoslavo e occupò Cattaro, Ragusa e Spalato. In conseguenza dell’attacco da lui predisposto e coordinato, la Jugoslavia inviò al suo comando avanzato una delegazione che offrì la resa delle proprie forze armate e la cessazione delle ostilità.

A seguito di questi avvenimenti fu decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare

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Monumento degli eroi, del 4° Reggimento corazzato posizionato all’ingresso del comando 20° Btg. carri “M.A. Riccardo Pentimalli” nella caserma “M.O. Pasquale Capone” di Persano (SA).

Ideato e realizzato il 9 giugno 2016 nella base Italiana “Villaggio Italia”di Belo Polje / Pec Kosovo,dal Magg. Carlo Bianchi e personale dipendente. Composto da 1 ruota motrice e 18 maglie di cingolo di carro Leopard, sui pattini in gomma, sono fissate 24 targhette riportanti i nomi delle medaglie d’oro; sui connettori sono fissate 9 targhette riportanti i nomi di personale deceduto in servizio; nell’incavo del lato destro della ruota motrice, è fissata una targa dedicata ai “caduti carristi in ogni terra”; nell’incavo del lato sinistro della ruota motrice, è fissata una targa con l’elenco del personale che ha contribuito alla realizzazione.

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Monumento del piazzale alzabandiera della caserma “M.O. Pasquale Capone” di Persano (SA) Sede del 4° Reggimento Carri della Brigata Bersaglieri “Garibaldi” di Caserta

Motivazione della Medaglia d’oro al valor militare

Travolto dagli eventi che seguirono lo sbarco alleato in Italia, per tener fede al giuramento, si sottraeva alle imposizioni tedesche. Visto giungere nei pressi della casa di campagna che lo ospitava un forte drappello nemico che si apprestava a fucilare alcuni civili, già catturati, col solo aiuto del vecchio padre, con armi proprie, apriva decisamente il fuoco contro il drappello stesso impedendo così la immanente tragica esecuzione. Visto cadere al suo fianco il genitore, noncurante del rischio cui esponeva se stesso ed il proprio figlioletto decenne, ultimate le munizioni, offriva ancora al drappello tedesco, che era riuscito a penetrare nella casa, la più strenua difesa finché veniva sopraffatto, strappato al figlio e, solidamente avvinto, trascinato in un bosco vicino ove affrontava fieramente il supremo sacrificio.

Castagneto di Cava de’ Tirreni, 16 settembre 1943