FOTOGRAFIE

Prima di introdurre il Memoriale dei Carristi, la nuova organizzazione museale dell’ANCI, è opportuno riepilogare sinteticamente quella precedente nata nel 1986-

MUSEO STORICO DEI CARRISTI (1986- maggio 2017)

Il nostro Museo storico sorgeva a Roma in piazza S. Croce in Gerusalemme (a 500 metri dalla Basilica di San Giovanni.

Tra i tanti mezzi esposti anche i carri L3 ed M13/40, più rappresentativi della storia e della gloria dei Carristi italiani

A partire da maggio 2017, l’edificio che ospitava parte del museo, unitamente a quello della Fanteria, si è reso indisponibile e tutti i cimeli, le bandiere, le drappelle e gli oggetti ricordo sono stati riconsegnati alla Presidenza e ricollocati presso la sede della Presidenza Nazionale in Roma.

MEMORIALE DEI CARRISTI

Il Memoriale dei Carristi è una esposizione permanente di carri storici e di cimeli ed oggetti ricordo organizzata su due aree espositive:

  1. Il “Sacrario dei Carristi”, sito nell’area archeologica sita in piazza Santa Croce di Gerusalemme
  2. La “Sala Cimeli dei Carristi”, ubicata negli ambienti della Presidenza Nazionale dell’ANCI, in via Sforza n. 8. (CARRELLATA FOTOGRAFICA)

La recente costituzione del Memoriale dei Carristi si è resa necessaria  a seguito dell’intervenuta indisponibilità dello stabile presso cui era ospitato il Museo della Fanteria, inclusa la sala espositiva n. 53 assegnata nel luglio 1983 alla Presidenza Nazionale dell’ANCI dall’Ispettorato delle Armi di Fanteria e Cavalleria, per l’esposizione di materiale storico della specialità carristi patrimonio dell’Associazione.

Nel 1986, i carri storici ed i cimeli erano stati affidati al Museo della Fanteria, in deposito temporaneo e gratuito, per costituire una struttura espositiva a se stante, sinora identificata e conosciuta  come “Museo Storico dei Carristi”, pur se non si è mai pervenuti ad un suo riconoscimento giuridico.

Venuta meno la disponibilità della sala espositiva interna allo stabile del Museo della Fanteria, il Presidente Nazionale dell’ANCI ha comunicato allo SM dell’Esercito, il 14 luglio 2017, la sua volontà di trasferire i cimeli e gli oggetti ricordo presso la sede della Presidenza Nazionale in via Sforza n. 8. Il materiale è stato consegnato alla Presidenza in data 5 settembre 2017.

Per quanto attiene invece all’esposizione esterna dei carri storici, lo Stato Maggiore dell’Esercito ha confermato la possibilità di mantenere   il “Sacrario” dei Carristi nell’attuale configurazione ed assetto di carri storici, cippi e lapidi ricordo presso Santa Croce di Gerusalemme.

  1. Il “Sacrario dei Carristi”, in Santa Croce di Gerusalemme

La disposizione dei cimeli, delle memorie, delle lapidi commemorative e dei carri storici segue uno schema logico che parte dalla zona esterna racchiusa dalle antiche mura del palazzo “Sessoriano”[1] in cui sono segnati sul marmo i protagonisti, le unità, i teatri di guerra, i sacrifici e le ricompense.

Al centro un cippo celebrativo, su tutto sventola la bandiera. A questi dati che esprimono con chiarezza la storia della specialità, conferiscono con immediatezza, evidenza, realtà, valore, pensiero, tre simboli:

  • il carro L3/35 n. 9 della 1^ compagnia carri d’assalto della Somalia “Ardita”, su cui trovarono morte e gloria il capocarro Serg. Magg. Giovanni SAROTTI (prima Medaglia d’Oro al V.M. tra i Caduti carristi) ed il pilota Cr. Fao OCCIDENTE (prima Medaglia d’Argento al V.M.), nel combattimenti di Hamanlei l’11 novembre 1935 in Somalia. Il carro, fortunosamente riportato in Italia,  costituisce il primo sacro cimelio di gloria della tradizione carrista;
  • il carro L3/35 della 2^ compagnia carri del IV battaglione carri d’assalto “M.O. Tommaso Monti” su cui caddero gloriosamente il Ten. Antonio FANTUZZI ed il Cap. Sergio CANTONI, nel 1941 sul fronte di Tobruk, in un disperato contrassalto. Il carro è in carico all’ANCI;
  • il carro M 13/40 (RE 3700) su cui un equipaggio ignoto accorse alla gloria e alla morte, nell’ottobre del 1942, nella battaglia di El Alamein.

Inoltre, un carro M 47 Patton, già appartenente al 6° btg. cr. di Aurelia, ed un carro M 4 Sherman (EI 303109), già appartenente alla Scuola Truppe Corazzate di Caserta, al rammentano alle generazioni che hanno costruito la Specialità nel dopoguerra un fervido periodo di lavoro di entusiasmi e di fiducia.

Altresì, presso il Sacrario, trova posto l’albero dell’imbarcazione “Cassiopea”, donato ai carristi dalla Marina Militare il 7 giugno 1986.

Infine, sulle mura antiche del palazzo Sessoriano, lapidi marmoree rievocano grandi unità, reparti e singoli dimenticati.

2. La “Sala Cimeli dei Carristi”, ubicata negli ambienti della Presidenza Nazionale dell’ANCI, in via Sforza n. 8. In particolare, sono state allestite n. 2 sale espositive, un corridoio di collegamento e parte della biblioteca.

I cimeli e gli oggetti ricordo, provenienti da donazioni da parte dei soci e dei parenti dei Caduti, delle unità carri e di altri, sono patrimonio dell’Associazione. Di seguito, una descrizione dei cimeli più significativi:

  • medaglia con attestato del Sottotenente MOVM Enzo Fioritto;
  • medaglia con attestato del Sergente Maggiore MOVM Giovanni Sarotti;
  • 1 quadro contenente n. 47 medaglie di cui 3 dedicate ai alle bandiere del 4°, 32° e 132* Reggimento Carristi e n. 44 individuali dedicate ai carristi;
  • 11 bandiere dei Reggimenti Carristi (133°, 132°, 131°, 33°, 32°, 31°, 4°, 3°, 2°, 1°, Reggimento Carri Armati);
  • 18 drappelle dei battaglioni ricostituiti;
  • 1 busto il Carrista del Deserto;
  • 1 busto in bronzo il Carrista del Deserto, dono della Sezione ANCI di Bergamo alla memoria del Ten. Col. carrista Alfredo Perolari;
  • 18 scudi con gli emblemi del Raggruppamento carri della Somalia, del Raggruppamento Carristi di Spagna, delle Divisioni corazzate Ariete, Centauro, Littorio;
  • medagliere del Gen. C.A. M.O. Marcello Floriani;
  • medagliere del Col. Giancarlo Di Giorgio;
  • n. 3 drappelle con supporto da tavolo donate dalla Signora Elsa Mascioni Olivieri;
  • dipinto carrista dono del Generale Enzo Del Pozzo;
  • bronzo commemorativo dei Carristi  su supporto in legno;
  • Uniformi storiche, quadri, bronzi, fotografie, attestati ed altri cimeli riguardanti i carristi.

[1] Il Palazzo sessoriano (in origine Sessorium) fu un complesso residenziale di epoca imperiale, iniziato dall’imperatore Settimio Severo e terminato dall’imperatore Elagabalo, situato all’estremità sudest della Regio V Esquiliae di Roma, nei pressi dell’Acquedotto Claudio. Il complesso era costituito da un palazzo, le terme, l’Anfiteatro castrense, il Circo Variano, giardini ed altri edifici di cui ci è ormai ignota la destinazione.

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